Bianzano dice no al 5G e il paese si divide

Bianzano dice no al 5G e il paese si divide

Il Comune di Bianzano contro il 5G la nuova tecnologia che già dai prossimi mesi potrebbe diffondersi in tutta Italia, un nuovo sistema di comunicazione che permetterà di trasmettere più dati da un dispositivo all’altro. Una rivoluzione che porterà vantaggi, ma non a Bianzano dove il sindaco Nerella Zenoni sembra proprio non volere questa nuova tecnologia. Nella delibera si legge: “Il 5 G è una tecnologia potenzialmente pericolosa perchè si basa su microonde a frequenza più elevata delle precedenti versioni, anche dette onde millimetriche, il che ha due implicazioni ovvie, maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite, in particolare i tessuti umani e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di più ripetitori per garantire il servizio indoor. Gli studi sugli effetti biologici di questo tipo di radiazioni elettromagnetiche sono appena agli inizi e indazioni preliminari sembrano mostrare effetti sulle teminazioni nervose periferiche, stanchezza, sonnolenza e paretesia”. Su questa base il sindaco ha così decso di vietare l’installazione di queste strutture in paese: “ “Ordina il divieto a chiunque dell’installazione e attivazione sul territorio comunale di Bianzano di impianti con tecnologie 5G e sue varianti quali 4G+, 4gplus, 4g evoluto”

Ma il 5G fa davvero male?

Per Altroconsumo, sul quale non ci dovrebbero essere molti dubbi sull’affidabilità, si legge: “Nonostante il panico scatenatosi intorno al 5G (si teme sarà causa di varie malattie, ad esempio tumori), al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno”. Anzi, alcuni spunti sembrano far pensare che la nuova rete possa avere effetti meno invasivi dell’attuale: “il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore (spieghiamo in seguito perché). Inoltre resta fermo il fatto che, anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna. Con una rete di questo genere, per la capillarità delle antenne del 5G, l’intensità dei segnali necessari e le frequenze utilizzate, viene da pensare a un’esposizione limitata e dagli effetti negativi paragonabili o addirittura inferiori a quelli derivanti dall’uso di tecnologie precedenti”.

Il paese diviso:

Anche in questo caso la comunità si spacca tra chi appoggia la scelt del sindaco Zenoni e chi invece non è proprio d’accordo con commenti anche i ronici del tipo: “Come faranno a Bianzano ad attivare i chip che ci hanno iniettato con i vaccini senza 5g?” oppure “Lo studio è stato affidato ad un team di terrapiattisti”. Forse il commento che può riassumere la questione è il seguente: “A ogni cambio di rete la stessa storia . Poi tra qualche anno come sempre i piccoli comuni si lamenteranno perché le compagnie telefoniche non garantiscono servizi veloci per le aziende locali”, vent’annio fa, allo spuntare delle prime antenne di telefonia infatti ci fu la stessa rivolta e la stessa preoccupazione, oggi probabilmente anche a Bianzano ogni persona ha un cellulare, tutti lo utilizzano per conversare o per guardare Facebook o siti. Quando utilizzano lo smarphone avvicinandolo all’orecchio, nessuno si porrà le stesse domande ed avrà la stessa preoccupazione che oggi serpeggia per il 5G?

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