Casazza: si torna a scavare nel sito archeologico di Cavellas

Casazza: si torna a scavare nel sito archeologico di Cavellas

Nuove indagini archeologiche nei prossimi tre anni nel sito di Cavellas a Casazza, sito posto sotto il supermercato Migross e recuperato qualche anno fa dal sindaco Giuseppe Facchinetti. Ora l’amministrazione comunale del sindaco Sergio Zapella ha stretto un accordo con l’Università Cattolica di Milano per avviare una serie di indagini archeologiche sull’area. Nel prossimo triennio, gli archeologi saranno sul sito di Casazza per avviare nuove ricerche sul sito romano, ricerche che daranno luogo al progetto “Cavellas 2020-2022: un insediamento romano ai piedi delle Alpi”)

Questo l’accordo sottoscritto: “Il Comune si impegna a dare parte delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del cantiere di scavo, concorrendo a promuovere la buona riuscita del progetto sia dal punto di vista finanziario (stimabile in € 6.900,00 per l’anno 2021) che logistico (tramite piano della sicurezza aggiornato e smaltimento della terra di risulta dello scavo); si impegna inoltre a mettere a disposizione mezzi e strutture logistiche nonché a fornire ogni necessario e adeguato supporto alle diverse forme di diffusione e pubblicizzazione delle attività svolte. Il Comune riconosce la direzione scientifica all’Associazione Museo nella persona della dott.ssa Federica Matteoni, archeologa e conservatore dell’area archeologica Cavellas. L’Università Cattolica si impegna ad assicurare, nella persona del Prof. Furio Sacchi (professore associato per il settore scientifico – disciplinare L-ANT/07 Archeologia classica), la supervisione scientifica di tre edizioni delle attività di scavo e di ricerca collegate, nonché a darne adeguata pubblicizzazione verso i propri studenti dei corsi di laurea con indirizzi archeologici e della Scuola di specializzazione in beni archeologici. Per l’attività di ricerca oggetto della presente convenzione l’Università Cattolica, il Comune e l’Associazione metteranno rispettivamente a disposizione, nell’ambito dello svolgimento delle proprie attività istituzionali, attrezzature e personale sulla base di specifiche intese tra i responsabili scientifici delle parti. La durata della convenzione è collegata alla conclusione delle attività di ricerca in questione prevista allo scadere tre anni dalla firma della presente convenzione. Tale termine potrà essere prorogato di comune accordo dalle parti contraenti, attraverso appositi atti scritti”.

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