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Castelli Calepio – Consiglio secretato, Benini respinge la richiesta di dimissioni e sull’amianto…

Un consiglio comunale a porte chiuse per discutere la mozione di sfiducia del sindaco e non solo, il sindaco Giovanni Benini dribbla così la mozione di sfiducia, quella presentata dalla minoranza dopo la

interrogazioni e risposte secretate, questa per decisione dell’amministrazione comunale con diretta streaming annullata. Tutto nasce dalla condanna con pena sospesa a 18 mesi di reclusione per reati tributari. Maggiorana compatta quindi a favore del primo cittadino con le minoranze imbufalite. Questa la posizione del gruppo Casteli Calepio Cambia, Perletti sindaco: “Facciamo chiarezza. Ad aprile 2019 si era diffusa questa notizia tramite l’Eco di Bergamo, noi di Castelli Calepio Cambia non la cavalcammo, non la strumentalizzammo, non fummo sciacalli. Perché? Perché secondo noi bisogna sempre attendere l’esito di un procedimento in corso prima di “condannare” una persona che, lo stabilisce il nostro ordinamento, fino a sentenza definitiva deve considerarsi innocente. Scusateci se noi siamo fatti così, con gli amici ma anche con gli avversari.

Ora, però, il quadro è completamente cambiato: ho letto in aula la sentenza a seguito della richiesta di patteggiamento di Benini, condannato in via definitiva a 18 mesi (pena ridotta grazie al patteggiamento e sospesa con la condizionale) per gravissimi reati tributari (fatture false per operazioni inesistenti) commessi nel 2012, 2014, 2015 e 2016 che hanno comportato un’evasione, tra imponibile e IVA, superiore a un milione e mezzo di euro. Come può dire oggi la maggioranza che se questa sentenza fosse stata emessa prima delle elezioni (e non il 16/01/2020) i cittadini di Castelli Calepio avrebbero comunque rinnovato la fiducia a Benini? E comunque, come può Benini continuare a fare il rappresentante dello Stato (che ha evaso), colui che impone le imposte locali ai castellesi e che dovrebbe, in quanto sindaco, contrastare l’evasione fiscale nel nostro Comune?

Siamo al delirio, in un Comune normale il sindaco sarebbe stato costretto alle dimissioni dalla sua stessa maggioranza un minuto dopo la sentenza.

Questione Amianto:

l’altro punto all’ordine del giorno era la questione amianto dell’azienda chiusa da anni a Quintano, questione per la quale ora è nato anche un Comitato (vedi articolo). Sulla questione è stata aperta anche una indagine con la Procura che indaga per capire le responsabilità. Dopo il consiglio comunale e sui giornali il sindaco Benini ha spiegato: “in aula abbiamo concesso la parola sia al nostro avvocato sia al titolare dell’impresa che, su nostra richiesta, ha svolto le analisi sull’area in questione. Ebbene,le analisi rivelano che, nonostante l’amianto non sia stato rimosso dal sito, non c’è traccia di fibre pericolose nell’aria. Toccherà ora al giudice stabilire se è il Comune che deve bonificare al momento anche se la ditta titolare dell’area è in liquidazione, noi abbiamo le mani legate. Abbiamo secretato la seduta per tutelare il dipendente comunale indagato”.questo quanto dichiarato all’Eco e questa la posizione del comitato sulla seduta consiliare: “Il Comitato esprime enormi perplessità su come il Sindaco, la giunta ed i consiglieri comunali di maggioranza stiano gestendo questa emergenza e spronano i consiglieri di minoranza ad atti ben più coraggiosi e concreti che gli elettori ed il popolo oggi si aspetta (non bastano i suggerimenti del Comitato a convocare un consiglio e le timide interrogazioni a cui poi non possono seguire decisioni e delibere).

Il Comitato chiede alla popolazione di Castelli Calepio e Palazzolo s/o di entrare a far parte di un gruppo WhatsApp inviando il proprio numero nome e cognome al n.338.8384960 con lo scopo di far parte di una comunità che faccia sentire la propria voce e le proprie preoccupazioni segnalando qualsiasi grave disagio affligga qualunque cittadino.”