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L’HMR riconverte la produzione e regala mascherine ai comuni della valle Cavallina

Dai caschetti per lo sci alle mascherine, Giuseppe Rizzitiello, titolare della ditta HMR Helmets di Casazza ha deciso di dare il suo importate contributo in questo periodo difficile per tutti. Donare mascherine ai Comuni della valle Cavallina. “Ho deciso di iniziare a donare mascherine per dare una mano alle famiglie in difficoltà – spiega Giuseppe Rizzitiello – prima ho donato 800 mascherine al Comune di Casazza, poi 1200 al Comune di Cenate Sopra che è il mio Comune di residenza, poi atre a Gaverina e 200 a Bianzano. Ora abbiamo richieste dal Comune di Casazza, 1500 in tutto. In questo caso chiedo un contributo simbolico di un euro a mascherina proprio per coprire le spese del materiale, non voglio assolutamente speculare su questo. Abbiamo così deciso di dare il nostro contributo nella valle in cui abito e lavoro”. Per quanto riguarda la certificazione delle mascherine Rizzitiello spiega: “Abbiamo fatto la procedura di autocertificazione con la PEC all’Inail come dice il decreto. In attesa di una risposta si possono comunque produrre”. Il Comune di Casazza ha già distrubioto le mascherine nei giorni scorsi alle famiglie.

Il sindaco di Cenate Sopra Claudia Colleoni inizierà la distribuzione in questi giorni: ” La generosità di HMR Helmets non si è fermata e ha deciso di regalare a tutte le famiglie di Cenate Sopra una mascherina da utilizzare quando si esce di casa.

La distribuzione inizierà oggi pomeriggio, per proseguire nella giornata di Domenica ed i primi giorni della prossima settimana.

Iniziamo dalle vie: Piazze, Cornello, Bassetti, Moioli, Varadelli, Gaverini, Forner, Valpredina, una parte di Via Provinciale, Verdi, Valcalchera, Perani, Odas, Tremone, Corso Europa, Casco, Vicolo Casco, Borromeo, Pertini, Donizetti, Rose, zona sud di Via Vagone e Prati Molini.

Io ed il Gruppo Comunale di Protezione Civile cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente Giuseppe Rizzitiello e la sua famiglia per questo gesto di generosità”.

Matteo Alborghetti