Una ricerca sulla Peste per ricordare chi è morto a causa del Coronavirus

Una ricerca sulla Peste per ricordare chi è morto a causa del Coronavirus

Oggi il Coronavirus, centinaia di anni fa la peste, ecco come la valle Camoica rispose allora, nel periodo della pandemia che portò via con sé migliaia di persone. La ricerca di Lino Balotti e Giacomo Goldaniga ripercorrono quel periodo buio dedicando l’opera a chi è stato colpito dal Coronavirus oggi. Nella loro introduzione i due autori spiegano: “L’idea di questo libro è nata dalla situazione contingente della pandemia del Covid-19, una peste moderna, del ventunesimo secolo, che ha messo in ginocchio l’intero pianeta. Un virus sconosciuto che ha colpito duramente la Lombardia, le province di Bergamo e Brescia ed anche la Valle Camonica.

Oltre che all’amico Fulvio Martinucci il lavoro è dedicato a tutti i morti di Coronavirus, amici, vicini e conoscenti e al personale sanitario, medici, infermieri e volontari che si sono prodigati con abnegazione per combattere e resistere ad un morbo implacabile, per salvare quante più vite possibile, sovente a scapito delle loro. Nel corso della ricerca ci siamo chiesti più volte cosa sarebbe successo se questo virus fosse comparso in epoche precedenti quando la medicina non aveva armi per fronteggiarlo. Da qui ci è nata la curiosità e la voglia d’indagare sulle epidemie di peste dei secoli scorsi per conoscerle e stabilire pure delle analogie (somiglianze e differenze) con l’attuale pandemia.

Tutto sommato, grazie ai progressi della scienza la malattia è stata contenuta, meno gravosa della “Spagnola” e di tutte le grandi pesti del passato.

Oltre a ciò l’idea si è rinvigorita per la presenza sul territorio, nella contrada di Demo, del santuario intitolato a S. Valentino, dedicato ai morti di peste del 1630, ritenuti miracolosi dalla tradizione popolare.

Quanti saranno stati i sepolti di questo lazzaretto e di quelli abbandonati nelle miniere di Cuen ? Non ci è dato di sapere poiché gli archivi sono andati distrutti. Tuttavia qualche ex-voto artistico e anatomico ci attesta che questi morti compivano miracoli, che diedero vita a numerosi pellegrinaggi devozionali, dentro e fuori della Valle, un via vai di pellegrini che venivano a cercare una guarigione miracolosa. Una santella e una cappella prima e una chiesetta dopo divennero luogo di culto, di devoti, di preghiere e di novene. Unitamente a quanto siamo riusciti a sapere della peste abbiamo cercato di conoscere la storia e le vicende di questo piccolo santuario sulla scorta di alcuni documenti e sulle testimonianze di qualche anziano del posto. Nella ricerca sono emersi altri importanti luoghi di culto come il santuario dei morti di Albareto in Grignaghe, la cappella dei morti di Zoanno, la cappella dei morti di Boano in Cimbergo, la chiesa lazzaretto di Cevo ed abbiamo constatato che quasi tutte le comunità della Valle Camonica hanno innalzato chiesette, cappelle e santelle a suffragio dei morti della peste, a S. Rocco protettore e guaritore, a S. Valentino e ad altri santi ritenuti intercessori, delegati ad aiutare i contagiati delle varie pestilenze per guarire o quantomeno lenire le loro sofferenze”.

Il costo del volume di 15 euro, una parte del ricavato sarà devoluta all’ospedale di Esine, per l’emergenza Covid-19. Si può prenotare anche all’indirizzo email : elteler@libero.it

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