Una via dedicata a ‘Beata Suor Enrichetta Alfieri’, l’angelo di San Vittore internata a Grumello del Monte

Una via dedicata a ‘Beata Suor Enrichetta Alfieri’, l’angelo di San Vittore internata a Grumello del Monte

Una via dedicata a Suon Enrichetta Alfieri, l’amministrazione comunale di grumello del Monte intitolerà a questa Beata una via del paese, suora che operò a Milano nella seconda guerra mondiale e che venne confinata proprio a Grumello del Monte. La via in questione è quella posta a monte della rotonda posta nei pressi del confine con Castelli Calepio, lungo la sp 91.

La storia:

Maria Angela Domenica Alfieri nasce a Borgo Vercelli nel 1891; a vent’anni entra nelle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret. Dopo un primo servizio in un asilo infantile a Vercelli – e aver superato prodigiosamente una grave malattia – nel 1923 viene inviata a far parte del gruppo di suore che assistono le detenute di San Vittore. L’impegno di Suor Enrichetta Alfieri tra i detenuti si distingue soprattutto nel periodo della Resistenza. Seguendo il suo esempio le suore di San Vittore compiono una precisa scelta di campo. Quando escono dal carcere per recarsi in chiesa o per fare spese incontrano membri del CLNAI per recapitare biglietti o consegnare generi di conforto. Membro della Resistenza e staffetta partigiana, Suor Enrichetta spesso nasconde nel suo abito lettere e messaggi per i detenuti. Per questa attività viene accusata di spionaggio e arrestata il 23 settembre 1944. È detenuta in una cella di rigore del carcere, con la condanna alla fucilazione o all’internamento in un campo di concentramento in Germania. Grazie all’interessamento dell’arcivescovo di Milano, il Cardinale Ildefonso Schuster, la pena viene commutata. La scarcerazione è ordinata dal Duce su domanda della Medaglia d’Oro al valore militare Carlo Borsani, amico personale dello stesso Mussolini e futuro Presidente dei Mutilati di Guerra. Suor Enrichetta viene quindi liberata e avviata al campo di internamento dell’Istituto Palazzolo di Grumello al Monte. A guerra finita, e più precisamente l’8 maggio 1945, alcuni membri della Resistenza la riaccompagnano a San Vittore, dove continuerà la sua opera di carità sino alla morte. Nel novembre 1951 si ammala di epatite, e l’aggravarsi delle sue condizioni di salute la porta a spegnersi in pochi giorni.

La delibera spiega che: “La richiesta del Sindaco tesa ad intitolare una via a “Beata Suor Enrichetta Alfieri”, donna di fede che nella storia della Resistenza è ricordata come “mamma di San Vittore”, una suora che nel 1944 fu confinata a Grumello del Monte e la sua missione era portare all’esterno della prigione informazioni e messaggi che allietavano il cuore di speranza ai parenti dei deportati e rinchiusi e che morì nel 1951 provata dalla vita difficile e dalle angherie subite (il 26 giugno 2011 è stata dichiarata Beata per la sua vita di fede e la sua opera di carità e riconosciuta come modello di santità e di dedizione totale agli altri)

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