Valcalepio, raccolta firme contro l’impianto per la gestione di rifiuti da demolizione, intanto il progetto passa la valutazione paesistica

Valcalepio, raccolta firme contro l’impianto per la gestione di rifiuti da demolizione, intanto il progetto passa la valutazione paesistica

E’ partita da alcuni giorni la raccolta firme contro l’impianto previsto al confine con Cividino Quintano, un impianto per il trattamento dei rifiuti da demolizione previsto in Via Badie snc, dietro la “Cantina Bellini” per intenderci, quasi confinante con il nuovo campo di calcio in sintetico del Centro Sportivo. L’impianto, come spiega Massimiliano Chiari della minoranza di Castelli Calepio: “E’ prevista anche la realizzazione di un impianto per la gestione dei rifiuti (materiale edile, stradale, …) da demolizione, il quale accoglierà non solo i conferimenti dei materiali di risulta provenienti dai cantieri edili posti sul territorio comunale, ma anche – e questo ci preoccupa particolarmente – di molti altri Comuni. L’impianto produrrà emissioni in atmosfera (polveri), odori, emissioni acustiche legate alla frantumazione e lavorazione dei rifiuti, traffico veicolare pesante (i camion che conferiranno i rifiuti all’impianto). Se da un lato è vero che l’impianto dovrà essere autorizzato dal Settore Ambiente della Provincia di Bergamo prima di entrare in funzione, dall’altro noi riteniamo che la particolare collocazione sopra descritta (ad Ovest, inoltre, ci sono anche delle abitazioni che non potranno non risentire dell’attività dell’impianto) sia assolutamente inopportuna. Si tenga conto che l’area su cui insiste l’attuale insediamento, e che con il SUAP verrà ampliata, originariamente era abusiva (abuso non commesso dall’attuale proprietà Suardi, lo precisiamo), fu condonata nel 2005 e già ampliata una volta con un altro SUAP nel 2008. Quello attuale è, quindi, un intervento ulteriormente invasivo e che non produrrà – fra l’altro – delle significative ricadute in campo occupazionale. Il privato, in cambio di questa operazione, offre al Comune 400.000 euro; si tenga conto, però, che circa 6.000 mq. di terreni da agricoli diventano industriali: il privato – che legittimamente fa i suoi interessi – non ci rimette, anzi, ci guadagna. Noi consiglieri comunali, però, non dobbiamo fare gli interessi del privato, ma quelli della cittadinanza; per questo motivo il nostro voto è stato fortemente e convintamente contrario. Naturalmente il provvedimento è comunque passato, con i voti favorevoli della maggioranza. A questo proposito, ci possiamo scommettere, i rappresentanti della maggioranza vi diranno che Castelli Calepio Cambia è contraria alle attività produttive. Falso! Noi siamo favorevoli alle attività produttive, ma solo se stanno dove devono stare, cioè all’interno dell’area industriale, e non fuori da essa, in campagna”.

LA RACCOLTA FIRME

A lanciare la raccolta firme e a scrivere a Comune e Provincia è stato il dottor Vincenzo Vecchio che ha preso carta e penna ed ha scritto questa lettera alla Orovincia di Bergamo che dovrà valutare l’opera: “

Oggetto: S.U.A.P. Suardi ampliamento attività produttiva in Via Badie Castelli Calepio Egr. sig. Presidente, signori assessori, Consiglieri tutti, mi rivolgo a voi, aldilà delle appartenenze partitiche, in quanto credo che la politica debba avere a cuore la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Credo che lo sviluppo economico sia possibile se si rispettano i principi fondamentali costituzionalmente garantiti e che non sia tollerabile consentire il degrado, lo scempio del territorio, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua per soli fini di profitto soprattutto quando il
ritorno in termini di occupazione qualificata è nullo.
Con il Suap detto Suardi di Castelli Calepio si rischia di consumare l’ennesimo danno all’ambiente e alla salute in un’area fortemente antropizzata e già ampiamente inquinata in modo grave.
Le bellissime e paesaggistiche contrade della Valcalepio e della Media Vella dell’Oglio sono state in passato martoriate da insediamenti industriali pesanti (fonderie, cromature, meccanica ecc.) che hanno inquinato in modo elevato e forse irreversibile l’ambiente, il paesaggio, la fauna e compromesso la salute dei cittadini. Il profitto di pochi ha determinato
l’inquinamento dell’aria, del terreno e del fiume.
Alcuni nostri associati ci hanno manifestato preoccupazioni per l’adozione del Suap Suardi in variante al Piano Generale del Territorio in località Cividino/Quintano. Si tratta della possibilità concessa ad un privato di ampliare una attività produttiva non all’interno della zona industriale presistente, ma fuori da essa.
L’area interessata al nuovo insediamento era zona agricola ed è a confine con abitazioni e addirittura con impianti sportivi e tra l’altro in prossimità ci sono scuole elementari e materne, centri sociali.
Si tratta di una attività di trattamento rifiuti i cui effetti possono incidere sulla qualità della vita dei residenti per una svariata presenza di elementi inquinanti che vanno dalle polveri, ai rumori, all’aumento di traffico di mezzi pesanti, al potenziale danno all’acquedotto ecc.. L’insediamento che si vuole autorizzare, oltre ai danni ambientali potenziali, riduce il valore dei beni immobili contigui frutto del sacrificio e del lavoro di tanti cittadini.
La procedura di perfezionamento dell’iter prevede per l’attuazione il rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia di Bergamo ai sensi dell’art. 208 del DLvo 152/2006 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti).
La Provincia quindi può difendere l’interesse dei cittadini ad un ambiente vivibile negando la possibilità di attuazione del piano.

Tra l’altro in sede di preesame da parte delle autorità sanitarie e della stessa provincia erano state evidenziate gravi criticità.
Ecco allora il nostro appello, si dia ascolto ai cittadini a cui preme il valore delle loro abitazioni, la salute e la salubrità del territorio, un bene prezioso che dobbiamo consegnare alla prossime generazioni in una condizione non di degrado. Ascoltate la voce del popolo, quel popolo laborioso e paziente che ha costruito la ricchezza di questo paese, oggi, quel popolo, vi chiede di essere tutelato nella attuazione dei principi fondanti del nostro stato democratico.
A voi tutti compete il compito e il dovere di esigere che lo sviluppo economico non danneggi la vivibilità delle nostre città.” da qui la raccolta firme per bloccare il progetto.

Intanto l’opera va avanti con lo studio di impatto paesistico che ha valutato l’opera: “Da 5 a 15: impatto paesistico sopra la soglia di rilevanza ma sotto la soglia di tolleranza. Quando il risultato è considerato di impatto paesistico inferiore alla soglia di irrilevanza, il progetto per definizione normativa, è automaticamente giudicato accettabile sotto il profilo paesistico.

Nello studio urbanistico presentato viene evidenziato anche che l’area era già soggetta ad una attività simile e che: “E’ comunque da evidenziare che – tramite l’intervento dell’attuale Soggetto Attuatore SUARDI SpA – le aree hanno già subito una notevole riqualificazione sia in termini estetici che ambientali come è possibile evincere dal raffronto qui sotto indicato”. Nel documento la ditta Suardi chiede: “L’odierna proposta progettuale di SUAP – presentata dalla SUARDI SpA (soggetto attuatore) e dalla SUARDI ALESSIO SRL (proprietaria) – che viene in dettaglio illustrata nei documenti e nelle tavole a corredo della richiesta, PROPONE il cambio di destinazione urbanistica necessaria per consentire l’ampliamento dell’esistente attività produttiva (SUARDI SpA) sita in via Badie. […] alla costruzione di una nuova palazzina uffici, spazi e strutture destinati a deposito oltrechè al cambio di destinazione urbanistica delle aree attualmente in ambito agricolo necessario per consentire l’ampliamento dell’esistente attività produttiva della SUARDI SpA.. Successivamente a quanto indicato al punto precedente sarà intenzione della SUARDI Spa, volendo provvedere anche alla realizzazione di un impianto per la gestione dei rifiuti dove conferire materiali non pericolosi, richiedere la messa in esercizio presso il Settore Ambiente – Servizio Rifiuti della Provincia di Bergamo (Ente Sovracomunale competente in materia) il rilascio dei provvedimenti autorizzativi relativi agli impianti di trattamento rifiuti.

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