Costa Volpino – Ecco il piano per riqualificare la Cava Africa

Costa Volpino – Ecco il piano per riqualificare la Cava Africa

Da cava a parco con prato e alberi, ecco il piano per recuperare definitivamente la Cava Africa, spazio posto a pochi passi dalla Statale 42 a Costa Volino, lì dove oggi c’è terra e fango a breve potrebbe esserci una distesa verde. Una riqualificazione ambientale che va a chiudere un piano delneato anni fa dal Comune di Costa Volpino e dall’impresa Giudici. Si tratta di riepmpire parzialmente il laghetto, creare una piana e infine realizzare il manto erboso e posare delle nuove piante, ecco di cosa si tratta dal progetto di riqualificazione

Il piano

La Società Giudici S.p.A. con sede a Rogno (BG), è proprietaria dell’area sita in comune di Costa Volpino (BG), località Africa, precedentemente interessata dall’attività di coltivazione mineraria, ex polo denominato BP16g4. Con l’emanazione del nuovo piano cave gli ex poli BP16g3-BP16g4 sono stati ridelineati e fusi in un unico ambito ATEg25, l’intervento proposto nel presente progetto riguarda le aree escluse dal nuovo piano cave.

La società “GIUDICI S.P.A.” nel 2010 aveva presentato al comune di Costa Volpino istanza di approvazione di piano attuativo convenzionato per il recupero ambientale dell’ex cava in loc. Africa ai sensi dell’art. 29 del Piano delle regole del PGT. Il progetto era stato oggetto di valutazione della commissione per il paesaggio nella seduta del 5 maggio 2010 (verbale n. 4/1) e del tecnico forestale dr. Pasini Adriano, estensore del piano di settore del sistema della naturalità e di salvaguardia ambientale, con parere in data 19 marzo 2010 prot. 4823 e in data 5 maggio 2010 prot. 7490.

Il Piano Attuativo è stato sottoposto all’esame della “Conferenza di Servizio” nella seduta del 17 giugno 2010, conclusa favorevolmente la fase istruttoria (referto U.T.C. n. 10078 del 22 giugno 2010), il Consiglio Comunale ha adottato il piano attuativo convenzionato, con deliberazione n. 43 in data 1 luglio 2010; sono state successivamente adempiute le formalità tutte di cui all’art. 14 della L.R. n. 12/2005 e con deliberazione n. 57 del 29 settembre 2010 è stato definitivamente approvato il suddetto piano attuativo convenzionato d’iniziativa privata.

Il Comune di Costa Volpino in data 28 febbraio 2011 ha rilasciato alla società “GIUDICI S.P.A.” il Permesso di Costruire n. 7/2011 – P.E. n. 159/2010 di cui al D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 per recupero ambientale “ex Cava Africa”.

La società “GIUDICI S.P.A.” dal febbraio 2011 al novembre 2018 ha realizzato una parte delle opere previste nel progetto di recupero della ex cava sita in località Africa, ma non è riuscita a concludere i lavori a causa della crisi generalizzata dell’edilizia, che ha ridotto notevolmente la disponibilità dei materiali idonei all’esecuzione delle opere. Nel frattempo, la ditta ha provveduto a realizzare tutte le opere pubbliche previste nella convenzione del 11.11.2010 ad esclusione del percorso ciclopedonale”.

Questo quanto fatto fino ad oggi alla ex Cava Africa

l’intervento:

L’intervento di recupero ambientale prevede il riempimento della porzione occidentale del lago di cava esistente formatosi a seguito dell’escavazione dell’abito estrattivo BP16g4 ed attualmente stralciato dal nuovo ATEg25.

La porzione di lago da coprire è pari a 23.949m2, mentre la superficie complessiva che interessa il recupero, fino al raggiungimento del piano campagna precedente all’escavazione, compreso tra le quote 193,8m s.l.m. a nord-est e 193,2m s.l.m. A sud-ovest, corrisponde a 38.610 m2.

Il lago, nella parte oggetto d’intervento, presenta una profondità massima di circa 20 m (174,5m s.l.m.) ed una larghezza media di 110 m.

Il ripristino ambientale prevede il recupero morfologico e ambientale del lago con

l’impiego dei materiali di seguito elencati: Terre e rocce di scavo e sottoprodotti costituiti da frazioni limoso argillose prodotte da attività di lavorazione di aggregati inerti naturali. Il tempo previsto per il completamento del recupero morfologico è di tre anni, esso è comunque condizionato dalla disponibilità di terre e rocce da riportare.

Al termine delle operazioni di movimentazione delle terre, è prevista la semina a prato per la porzione pianeggiante centrale a cui si andranno a sommare altri interventi di riqualificazione del complesso al fine di ottenere un miglior inserimento dell’area nel contesto che la circonda.

Rimodellamento della scarpata: presenterà una pendenza molto blanda

nell’ordine dei 20°, su di essa verrà steso uno strato di terreno vegetale di riporto,

avente lo spessore medio di 50cm. E contestualmente la messa a dimora delle essenze arboree ed arbustive.

Vegetazione palustre: sono volti all’affermazione della tipologia vegetazionale palustre, interessano la parte di scarpata sommersa.

Vegetazione ripariale: collocata a cavallo della linea di bagnasciuga: ha l’obbiettivo di ricostituire una bordura di vegetazione a elofite (es.: Carex spp.,Iris pseudacorus), ripristinando condizioni simili a quelle che si riscontrano in natura in situazioni analoghe.

Il recupero ambientale finale dell’area pianeggiante prevede nella zona pianeggiante la realizzazione di un prato stabile senza la presenza di vegetazione a macchia.

Il progetto di recupero ambientale proposto consente la ricostruzione di una continuità naturalistica tra unità ecosistematiche altrimenti isolate, oltre alla potenzialità di sviluppo di nicchie ecologiche terrestri diversificate. Questo anche nell’ottica della salvaguardia e valorizzazione del territorio, per il quale l’amministrazione ha scelto di promuovere la creazione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) con la finalità di:

– difesa, conservazione, tutela del patrimonio del verde esistente, della biodiversità vegetale e animale e del sistema idrografico;

– valorizzare e potenziare le connessioni di verde della rete ecologica alla scala locale.

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