Paratico – Marco che da 26 anni vede e parla con la Madonna

Paratico – Marco che da 26 anni vede e parla con la Madonna

Andare ad una festa di compleanno per cercare di conquistare una ragazza e tornare a casa con la vita completamente ribaltata, Marco Ferrari quel 26 marzo del 1994 non se lo scorderà mai perchè da quella sera la sua vita ha iniziato a seguire un percorso tutto nuovo, diverso. Da quel giorno infatti Marco Ferrari è diventato per tutti Marco il veggente di Paratico, prima una voce che lo chiama, poi, dopo pochi giorni, una visione che lo accompagna anche oggi, la visione della Madonna. “Ero ospite in casa di amici a Palazzolo sull’Oglio, mio paese natale, avevo 19 anni ed ero andato ad una festa di compleanno, alla festa c’era anche una ragazza che mi piaceva, c’ero andato soprattutto per quello, quella ragazza oggi è mia moglie. In quel periodo ero credente ma ero abbastanza distaccato dalla chiesa, dalle messe, dalle preghiere, ero un giovane come molti altri, ogni tanto andavo a qualche funzione ma nulla di più. In quella casa la famiglia aveva un’usanza, recitare il rosario tutte le sere e visto che la ragazza che mi piaceva partecipava alla preghiera, decisi anche io di aggregarmi. Dopo pochi minuti iniziai a sentire una voce che mi chiamava, non capivo bene cosa fosse”. E Marco continua a pregare e sentì dentro di sé, per ben tre volte, una voce che gli diceva… “figliolo, scrivi!” La quarta volta  …”Marco, figlio caro, non temere sono la Mamma, scrivi per tutti i tuoi fratelli…”. Erano le ore 22.35 quando la Mamma donava il suo primo messaggio in locuzione, cioè sotto dettatura. “Andai a casa sconvolto non capendo se ero matto io o se era una voce vera quella che sentivo, dopo pochi giorni la Madonna si è presentata a me e mi ha chiesto se volevo diventare un suo strumento per divulgare il suo messaggio d’amore. All’inizio la Madonna mi chiese di non rivelare nulla, di tenere per me i suoi messaggi in attesa di renderli poi pubblici”. Ma come sono le visioni, cosa accade a Marco quando vede la Madonna? “Quel giorno è stato stupendo – prosegue Marco – è una cosa meravigliosa, La Madonna è avvolta da una luce fortissima, la riesci a scorgere dopo qualche secondo, descrivere quello che si vede è difficile, io vedo una ragazza di 15, 16 anni con un vestito oro chiaro e un velo color oro più forte. Quando vedo la Madonna cado in estasi, perdo ogni contatto con il mondo e vedo e ascolto solo Lei. Nel primo anno la Madonna mi è apparsa tutti i giorni, poi con il crescere dei gruppi preghiera, La Madonna ha iniziato a dare messaggi mensili, e la quarta domenica del mese lo ha fissato come ritrovo fisso chiedendo di apparire alla santella posta a pochi passi dal centro del paese, santella alla quale oggi ci rechiamo con una processione alla quale partecipano molte di persone. La Madonna appare ovunque io mi rechi, in Africa, in India, è apparsa anche a Reggio Calabria dove mi ero recato e dove, con l’autorizzazione del Vicario del Vescovo abbiamo organizzato un’incontro di preghiera nella chiesa sullo stresso. Io sono semplicemente il suo strumento per lasciare messaggi all’umanità. La Madonna a volte si presenta con in braccio Gesù Bambino, altre volte con la corona del Santo Rosario”. Paratico diviene così il centro principale per le apparizioni e per le processioni: “In un successivo messaggio, alla domanda che i fratelli si erano posti: “Quale sarà la Chiesa?”, la Mamma rispose …”in quel luogo ove c’è uno stabile che sta crollando, che è inclinato… in PARATICO…”.

La Chiesa indicata era quella dei “Tengattini”, a circa 100 metri di distanza dalla quale sorgera un vecchio albergo che, data la zona non bonificata, era ceduto da un lato rendendolo pericolante. Da allora, ogni 26 del mese in località Paratico, precisamente davanti alla Chiesa dei Tengattini ci si ritrova in preghiera. Qui la Mamma portava il suo saluto e i suoi messaggi e qui affluiscono pellegrini che vanno via via aumentando. Dall’anno 2000 le apparizioni avvengono ora sulla collina delle apparizioni” La Vergine Maria donò al veggente ben 11 segreti che egli definisce “grandi ed importanti” e che riguardano: il Mondo, l’Italia, le Apparizioni nel Mondo, il Ritorno di Gesù sulla terra, la Chiesa, il Papa ed altri segreti personali inerenti la sua vita e il suo cammino.

Il più pressante, che ci invita a pregare, è quello che viene chiamato il TERZO SEGRETO DI FATIMA.
Marco a chi chiede di questi segreti, risponde: “Nessuno deve essere curioso dei segreti, essi devono rimanere tali. Posso solo dire che il mondo si salva tramite la PREGHIERA e la devozione a MARIA, ultima ancora di salvezza per tutto il genere umano”.

Ad un anno dalle apparizioni la Madonna chiede un altro sacrificio a Marco: “La Madonna mi chiese se volevo condividere la passione del Figlio, io non sapevo cosa fosse, cosa volesse veramente dire e risposi di si, chissà mai cosa sarà, mi sono detto. Alla faccia! Da quel momento tutti i venerdì durante la quaresima e il venerdì santo rivivo la passione di Gesù Cristo con le stimmate sulle mani, sul costato, sui piedi con sanguinamenti e dolori. Sono durate per 10 anni fino al 2005, oggi non le ho più”.

La lacrimazione della Madonna:

Il 18 settembre 1998 Marco è stato ricevuto in udienza dal Vescovo di Brescia Mons. Bruno Foresti. Il 10 novembre dello stesso anno è stata nominata una “commissione” per constatare la veridicità delle Apparizioni della Vergine e il contenuto dei messaggi.

Il 17 luglio 1999, alle ore 21.25, Elena, moglie di Marco, si è avvicinata al quadro raffigurante la Mamma dell’Amore, situato su un ripiano della loro mansarda, per recitare una preghiera con la figlia.
Mentre pregava ha notato che sul vetro, dal volto della Vergine, con esattezza dall’occhio sinistro, stava fuoriuscendo una gocciolina d’acqua, che poi è scivolata luogo il vetro fino alle mani. Stupìta ha chiamato Marco. Entrambi hanno appoggiato un dito e portato alla bocca, hanno constatato che la goccia aveva un sapore salato. Marco ha immediatamente informato telefonicamente alcuni membri dell’Associazione che, giunti nella sua abitazione, si sono resi conto della veridicità delle lacrime. Alle ore 23.40 sono arrivate anche alcune persone provenienti dalle province di Milano e Varese, alle quali era stata data la notizia di quanto stava avvenendo. Dopo alcuni minuti di raccoglimento davanti al quadro della Mamma, alla presenza di 18 testimoni, è avvenuta l’ultima lacrimazione.

Le opere in Italia e nel mondo:

Ma cosa dice la Madonna a Marco, cosa chiede ai credenti? Quali sono i messaggi che lascia all’umanità? L’associazione “L’Opera Mamma dell’Amore” ha aperto un sito internet, www.mammadellamore.it sul quale vengono pubblicati tutti i messaggi della Madonna: “La Madonna in sostanza chiede due cose, di pregare e soprattutto agire, il tutto per il bene dell’umanità, per gli “ultimi” per i poveri perchè se alla fine si prega e basta non si fa nulla per chi ha bisogno. La Madonna non viene da dirci nulla di nuovo se non a dirci di amare DIO e il prossimo. Quello che manca nel mondo è l’amore, ecco perché lei vuole farsi chiamare ‘Mamma dell’Amore’ e perchè abbiamo dato questo nome alle nostre opere e desidera che trionfi l’amore, ma non sulla Luna o su Marte ma qui in mezzo a noi.

Siamo veramente dei “piccoli esseri” che non hanno capito che prima di scoprire se su Marte c’è l’acqua dobbiamo prima pensare di aiutare gli altri e capire che l’acqua in Africa e in India c’è, basta cercarla! Noi abbiamo capito in tutti questi anni di cammino con Maria che basta poco per trasformare le sorti di tanta gente povera, per dargli di che da vivere con dignità. Oggi il mondo vuole tenere i poveri nella povertà perché altrimenti non ci sarebbe il giro armi, di medicinali, medicine nuove da brevettare e i poveri a questo non possono arrivare, i poveri sono costretti a morire, sono solo un mezzo per le grandi multinazionali per fare soldi, guadagni sulla pelle di migliaia di persone. Io non condanno i soldi, ma il modo con cui si ottengono, i soldi sono benedetti quando servono per aiutare, maledetti quando nascono da questi affari. Maria ci osserva, vive nella quotidianità, ci dice di convertirci, di pregare di essere suoi testimoni”. E Marco invita tutti a fare qualcosa per aiutare chi è in difficoltà e per fare questo basta veramente poco, non è che dobbiamo subito andare in Africa o India, se c’è una vicina di casa che è sola la si va a trovare ogni tanto, giusto per farle compagnia, per darle un conforto. Per fare del bene si può iniziare aiutando il vicino di casa. La nostra società degli “…ismi” ci insegna ad accumulare, a rincorrere le case, il mutuo, le vacanze, la macchina, la playstation, spesso insegniamo ai nostri figli a rincorrere le cose ma alla fine ci ritroviamo sempre a rincorrere qualcosa che non abbiamo, lo smartphone nuovo, il computer nuovo, la nuova auto, la vacanza. Iniziamo anche noi a vivere più semplicemente e a usare parte dei nostri soldi per aiutare chi non ha nulla veramente. La ricchezza è un dono che va condiviso, altrimenti siamo dei ricchi soli, seppur ricchi. I poveri non sono mai da soli, la povertà non è una malattia è una condizione che si può migliorare. Quando vado in Africa o in India mi rendo conto che loro, seppur molto poveri, sono più felici di noi, perchè si accontentano del poco che hanno, perchè vivono nella solidarietà, nell’amore e nella compagnia. Noi abbiamo tutto ma non sorridiamo più, non siamo felici, siamo depressi, nei paesi poveri invece trovo solo sorrisi. La Madonna poi non vuole la nostra pietà, il pietismo è da rifiutare, vuole che agiamo, vuole la misericordia, perchè il pietismo si ferma, la misericordia no”.

I miracoli di Maria tramite Marco:

Marco poi parla della preghiera, che non deve arrivare come ultima soluzione ma che deve essere coltivata giorno per giorno e dei miracoli che a volte la Madonna concede. Perchè Marco, attraverso la Madonna, è intervenuto in casi ‘estremi’: “A volte pensano che chi parla con la Madonna sia polemico, pensano che Dio sia un juke box dove metti la moneta e chiedi la grazia, a volte nella fede cristiana prendiamo il signore come quello a cui ci si rivolge per risolvere i problemi della vita. In quel caso io dico che bisogna rivolgersi ai medici, vai e ti fai aiutare, poi vai in chiesa e prega. Lo Spirito Santo deve aiutarti ma deve salire sulla testa del medico prima. Tantissime persone si rivolgono a me per un aiuto, spesso sono persone che si avvicinano a Dio solo nel caso del bisogno, a quel punto mi metto a “sorridere” e dico loro che dovevano pregare anche prima. Dobbiamo riportare il Vangelo al centro delle nostre Comunità, oggi noi abbiamo gruppi di preghiera sparsi in tutto il mondo, non so neppure quanta gente c’è quanti gruppi.

Mi è capitato anche di assistere a veri MIRACOLI! La Madonna ha salvato delle vite, io sono solo uno strumento, io chiedo alla Madonna di intervenire e guarire delle persone… e lei interviene dopo le nostre preghiere. Tutto passa nella preghiera! Ricordo il caso di un bambino di 8 anni della provincia di Como, sua nonna fa parte dei nostri gruppi di preghiera, un giorno mi contattano e mi dicono che il nipote era in gravissime condizioni ricoverato a Bergamo per una meningite fulminante, quella batterica, la peggiore e stava morendo. Io ero all’aeroporto di New Delhi, stavo tornando dall’inaugurazione dell’ospedale pediatrico in India, assieme ad altre persone iniziammo subito a pregare, lì, dove mi trovavo… in mezzo all’aeroporto. Il bimbo aveva pochissime ore di vita e i dottori lo avevano già dato per morto. Dopo pochi giorni il bambino è uscito dall’ospedale sano e salvo, nessuno ancora sa dare una spiegazione, nessun segno di questo gravissimo episodio! La Madonna nelle seguenti apparizioni mi ha confermato di aver messo una mano su quel bambino e di averlo miracolato”.

Ci sono poi i due miracoli dell’Ostia del 27 agosto 2005 e dell’11 marzo 2007 con Marco che accoglie tra le sue mani un’ostia che si materializza davanti a testimoni, il primo nella sala preghiera dell’Oasi di Paratico alla presenza di 5 testimoni ed il secondo sulla collina delle apparizioni, sempre in Paratico, questa volta alla presenza di oltre 150 persone, questa la testimonianza del primo miracolo: Ad un tratto si è alzato di scatto dalla sua sedia e si è diretto verso un punto preciso della stanza dove si è inginocchiato. Ha poi alzato le braccia verso l’alto con le mani come ad accogliere qualcosa. È stato proprio in quell’istante che noi tutti abbiamo visto chiaramente un’Ostia bianca materializzarsi al di sopra delle stesse sue mani poco prima che lui La prendesse. È rimasto alcuni istanti con l’ostia adagiata nelle mani e noi la potevamo vedere chiaramente.
Subito dopo Marco ha portato lentamente l’Ostia alla bocca adagiandola sulla lingua dove l’ha tenuta visibile ai presenti per circa due minuti, trascorsi i quali l’Ostia, ancora completamente intatta ed integra, è stata da lui deglutita con apparente difficoltà.

Dopo lo straordinario avvenimento Marco ci ha riferito di aver avuto durante il momento di preghiera una visione. Ecco le sue parole: “Stavo recitando, come faccio di solito, il Santo Rosario. Non avevo in mente pensieri alcuni, quando all’improvviso mi sono sentito rapito ed assorto in una meravigliosa luce, in un’atmosfera di gioia. Un numero non precisato di Angeli riempivano la cappellina e tra questi spiccava la figura di San Michele Arcangelo. L’Arcangelo veniva verso di me e portava con sé una grande Ostia, molto grande, circa un metro di diametro. Le dimensioni dell’Ostia andavano via via diminuendo con l’avvicinarsi dell’Arcangelo a me, fino a divenire una “normale” Ostia, per capirci quella che ci viene data durante la Santa Comunione. Una volta adagiata tra le mie mani ha assunto la forma normale. L’Arcangelo mi ha detto di metterla in bocca, quell’Ostia era per me. Così io ho fatto. L’Ostia in bocca ha assunto il sapore di carne cruda e ho avvertito come la sensazione di avere la bocca piena di sangue.” “Gli Angeli di Dio”, ci confida e riferisce sempre Marco, “sono riusciti a portare via l’Eucaristia da un luogo non precisato nel quale stava per essere dissacrata. Portandola via da quel luogo, San Michele Arcangelo, ha voluto  salvarla da ogni forma di oltraggio. Questo ci faccia comprendere che dobbiamo avere tanta fede perché Gesù è Vivo, Vero e Reale nella Santissima Eucaristia” (tratto dal sito dell’Associazione).

Marco e le OASI della Mamma dell’Amore:

La Madonna chiede di fare qualcosa per i poveri? Ecco qui che allora Marco dal 1997 si è tirato indietro le maniche e ha iniziato a lavorare per i poveri: “Nell’ottobre 1997, su volere e desiderio della Mamma dell’Amore, è nata l’Associazione che diffonde i messaggi della Vergine e che aiuta chi ha bisogno. Abbiamo l’Opera Mamma dell’Amore che opera in Italia e l’Oasi Mamma dell’Amore che opera all’estero, attorno a queste due associazioni ruotano centinaia di persone. Io sono sposato, ho tre figli, la prima ha venti anni, lavoro, sono geometra ed ho una piccola azienda edile, non ho molto tempo da dedicare agli hobby, il mio tempo lo suddivido tra lavoro, famiglia, i poveri e le nostre associazione, cosa bella che tutto va avanti grazie ai volontari e soprattutto ai benefattori che permettono di mettere in atto le opere del Cielo.

Per quanto riguarda l’Italia, qui sul territorio a Paratico, nella sede dell’Associazione di Paratico, stiamo facendo un progetto a favore dei “rifugiati”, come dice Gesù: “Ero forestiero e mi avete ricevuto” oltre a mantenere il “progetto per le famiglie disagiate” e riusciamo ad aiutare circa 250, 300 famiglie all’anno e tutte della zona tra Paratico, Capriolo, Cologne, Coccaglio, Palazzolo, Sarnico, Villongo, Adro, Foresto, Clusane e Iseo e da fuori zona…. Da noi ormai le persone che ci chiedono aiuto sono per il 60% italiani. Gli aiuti sono spesso concordati con le Caritas e con le Amministrazioni Comunali (servizi sociali), aiutiamo famiglie con minori dando loro omogeneizzati, pannolini, prodotti per l’infanzia e pacchi alimentari. Altuni mesi fa abbiamo donato oltre 50 pacchi di pannoloni per anziani a delle situazioni di disagio… Poi ci sono anche famiglie senza figli, gli anziani, aiutiamo anche a pagare le bollette a volte. Molte famiglie sono in difficoltà, rimangono senza lavoro e si portano dietro l’incubo delle rate del mutuo, un mostro per molti. Noi cerchiamo di fare il possibile con le offerte, le raccolte dei pacchi alimentari davanti ai supermercati, facciamo il possibile e siamo una realtà consolidata sul territorio a cavallo del basso Sebino e della Franciacorta. Organizziamo anche pranzi domenicali qui nella nostra sede di Paratico, in via Gorizia. Negli ultimi anni la richiesta di aiuto è andata aumentando sempre di più e noi lavoriamo in sinergia con le istituzioni e le associazioni del territorio. La Madonna dice sempre: ‘non dovete dare le briciole che cadono dalle tavole’, bisogna aiutare concretamente i poveri e non dare solo quello che “avanza”, i vestiti logori, quello che noi non vogliamo più, su questo siamo rigorosi”.

Con l’OPERA Mamma dell’Amore, iscritta al registro delle associazioni di volontariato della nostra regione, arriviamo ormai in molti paesi, dall’Asia all’America Latina all’Africa. Orfanotrofi, ospedali, pozzi, aiuti alimentari, medicinali, da Paratico fino agli angoli più poveri del pianeta: “Abbiamo scelto il nome di OASI proprio per richiamare il senso di aiuto che lanciamo – spiega Marco Ferrari – missioni portate avanti grazie alla beneficenza e alle iniziative benefiche di tantissime persone. Siamo ormai in ogni angolo del mondo, in America Latina, in Africa, in Asia. In Cameroun abbiamo realizzato l’ospedale ‘Notre Dame’, diamo poi sostegno alle prigioni pubbliche, orfanotrofi e lebbrosario in Mbalmayo, abbiamo realizzato un centro d’accoglienza per il sostegno materiale e spirituale riservato ai giovani in Rwanda.

Abbiamo poi un ospedale in Gabon a Oyem, in fase di costruzione, a Kabinda in Congo stiamo finanziando una scuola in un villaggio povero. In Burundi a Bujumbura abbiamo realizzato un orfanotrofio che aiutiamo economicamente, portiamo poi pozzi nei villaggi poveri e sosteniamo micro progetti in Centrafica e Kenia.

In Asia in India (nello stato del Meghalaya) abbiamo un centro medico che accoglie ogni anno più di 5.000 bambini ed è specializzato per il rachitismo, abbiamo scuole in vari villaggi dell’India, nel Bengala sosteniamo i lebbrosari di Nonpoh e Calcutta, a Morampally abbiamo un ospedale pediatrico che accoglie fino a 75 bambini malati di AIDS. Operiamo anche in Iraq, Siria con aiuti economici e medicine, a Betlemme dove diamo sostegno all’orfanotrofio ‘San Vincenzo’ e alla scuola materna. Ogni ospedale ha una particolare forma a M che richiama appunto la Madonna o Maria, la M la si vede anche dall’alto. Noi poi qui accogliamo tutti senza distinzione di razza o religione ma siamo fermi nel mantenere le nostre convinzioni cattoliche. In India nella realizzazione di un ospedale abbiamo avuto parecchi problemi con i Sikh proprio perchè siamo cattolici, per questo abbiamo dovuto sospendere per un periodo i lavori per poi proseguirli quando gli animi si sono calmati”. E tutto questo va avanti grazie al lavoro di benefattori e volontari con l’opera all’estero che avanza in accordo con le diocesi e i vescovi del posto. “Noi parliamo sempre con le Diocesi locali e operiamo in collaborazione con i Vescovi locali, tutto grazie alla bontà della gente che dona. Mi chiedo: Quale è quella famiglia che in un anno non può fare una ADOZIONE a distanza o donare un pozzo? O quella parrocchia? O quella azienda? Maria dice pregate e operate altrimenti non siete buoni Cristiani – dice Maria – “vi dite Cristiani ma non vivete il Vangelo” e per adottare un bambino bastano 170 euro e fare un pozzo servono solo 500 euro ma quel pozzo, per esempio, migliora la vita ad un villaggio intero.

Il 16 novembre abbiamo ricevuto una lettera dal Vescovo di Ascoli Mons. Giovanni d’Ercole, che ci chiedeva un aiuto per le popolazioni colpite dal terremoto e noi abbiamo fatto il possibile per mandare aiuti grazie alla fondazione. Già quest’anno abbiamo mandato 6.000 euro per la ricostruzione… Cercheremo di fare! Ad oggi abbiamo 3 ospedali funzionanti e uno in costruzione. Le diocesi locali non mettono soldi ma mettono l’esperienza per dire cosa è meglio fare, poi noi sviluppiamo un progetto e lo realizziamo”.

Marco, il Vaticano, la Chiesa e Medjugorje…

Sì, “ho incontrato i Papa degli ultimi tempi – spiega Marco – prima papa Giovanni Paolo II, poi Ratzinger e ora papa Francesco, proprio a novembre lo scorso anno che mi ha detto, benedicendo la bandiere della nostra Associazione: ‘Mi hanno detto che la Madonna è dalla vostra parte andate avanti e pregate per me la Madonna’. La Chiesa ci invita ad andare avanti, anche il nostro Vescovo Francesco Beschi (Paratico è nella diocesi di Bergamo) ci ha invitato proseguire su questo cammino mai si è espresso sulle apparizioni, ma sulle opere, che dire? Viviamo il Vangelo per i più poveri…”. Ma il rapporto con il clero locale non è sempre stato positivo soprattutto nei primi anni delle apparizioni, quando la voce iniziava a spargersi per il paese: “All’inizio ho avuto dei grandi contrasti con il parroco di allora, dal pulpito della chiesa parlava contro di me, diceva che ero un ciarlatano, un contrabbandiere della Madonna, diceva che facevo tutto per soldi. Io ho avuto sempre, ed ho tuttora, il mio lavoro, sono geometra e non ho mai accettato direttamente delle offerte, tutto è certificato tutto è registrato e le opere fatte dalle associazioni parlano chiaro. Comprendo che uno può essere diffidente, può non credere, ma non è giusto calunniare. Oggi, i rapporti con il nuovo parroco, sono del tutto tranquilli e sereni, si può parlare… e in molti qui a Paratico mi denigravano un tempo, oggi invece molti vengono alla preghiera o per essere aiutati. Io comunque ho perdonato tutti, anche don Luigi che, guarda caso è morto all’improvviso il 25 maggio attorno alle 12, coincidenza? io sono nato alle 12 del 25 maggio 1975. Io non ho mai cercato di fare di queste apparizioni di Maria un business, si poteva fare, ecco quello che non condivo di certi luoghi di apparizioni oggi, la gente va per il bel posto, la bella collina, il bell’hotel e poi? La Madonna? Sì c’è ma prima i nostri “comodi”… chi deve godere dei frutti delle apparizioni non devono essere gli “ostelli” ma i poveri e i deboli, Maria è mamma dei deboli e dei poveri. Gesù era sempre con i poveri, così la Chiesa, a mio dire deve tornare alle origini, come dice Papa Francesco “vorrei una chiesa povera per i poveri…”, ecco allora sono sicuro che non avremo più crisi vocazionali, peccati e scandali come preti pedofili e altro. Serve tornare a Dio e alla fede!
Anche quando incontro le suore di clausura nei loro monasteri dico sempre che fanno bene a pregare, devono pregare… ma dico anche di non dimenticarsi dei poveri e di fare qualcosa per loro.

La mia sposa, i miei tre figli… che dire… sono contenti di quello che faccio per le persone in difficoltà, per le persone povere in spirito e anche per i poveri del mondo, sono nati in questa realtà, sono cresciuti in questa “missione” e vedono che il papà si impegna per tanti e senza mancare, questo importante, l’affetto verso di loro. Ricordiamo che serve la qualità del rapporto e non la quantità… Dico grazie perché riesco a far tutto quello che devo fare calibrando bene il tempo, invece di andare al bar o in palestra o a calcetto, sto con la famiglia, con i poveri e con chi ha bisogno di aiuto, la giornata dura 24 ore, una volta che dormi 6 ore, e un oretta la dedichi a mangiare velocemente… del resto del tempo che ti rimane che cosa fai? Lo uso per cercare di fare del bene”.

Per altre informazioni potete contattare le Associazioni al 333 3045028 o visitare il sito www.mammadellamore.it e www.oasi-accoglienza.org

Matteo Alborghetti

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