San Paolo d’Argon: L’11 dicembre un’assemblea di cittadini per dire no al progetto polifunzionale

San Paolo d’Argon: L’11 dicembre un’assemblea di cittadini per dire no al progetto polifunzionale

Un’assemblea pubblica per dire no al nuovo progetto polifunzionale lanciato dall’amministrazione comunale di San Paolo d’Argon del sindaco Graziano Frassini. Un gruppo di cittadini del complesso della Cascina Convento ha deciso infatti di opporsi al progetto scrivendo prima una lettera a sindaco e ai giornali ed ora ha organizzato una riunione per l’11 dicembre alle 20 nella sala della biblioteca.

IL PROGETTO

“Un progetto aperto a tutta la popolazione” così il sindaco Graziano Frassini ha presentato il progetto. L’amministrazione comunale vuole realizzare un Centro polifunzionale dotato di cucina e spazio comune in cui mangiare, mentre al piano superiore ci sarà il nuovo centro anziani. Al piano terra ci saranno i locali che potranno ospitare eventi e manifestazioni organizzate dalle associazioni del paese. Il progetto prevede anche una nuova piazza

I DUBBI DEI CITTADINI

Ma perché opporsi al progetto? I cittadini lo hanno spiegato in una lettera: “Pare un progetto calato dall’alto, che noi e la cittadinanza dobbiamo assecondare e accettare, ma che non ci ha minimamente coinvolto nemmeno per sentire eventuali esigenze o problematiche legate all’impatto di un edificio così imponente, importante di fronte alle nostre case. Al di là del fatto che questo progetto peggiora in termini di qualità della vita, della tranquillità, della privacy le nostre case, siete convinti che risponda ai reali bisogni della popolazione fra cui quello aggregativo? Già esistono un oratorio, un centro anziani, un centro sportivo ed una palestra nel nostro paese. Ci interroghiamo su quale sia stata la metodologia utilizzata per individuare il bisogno e l’interesse della cittadinanza. La cementificazione di uno degli ultimi spazi verdi del centro è così necessaria per il bene comune? Questa nuova struttura, non svaluta forse i beni retrostanti? Le case della cascina convento e il più antico monastero benedettino.

Le manifestazioni, l’area esterna feste, la casa della Comunità che serve per ‘poter avere svaghi nel week end, per poter avere una cucina a disposizione, delle aree dove si possono fare manifestazioni e convegni’ non ha un impatto sulla tranquillità delle case della cascina? Un semplice parco attrezzato con giardino, giochi, panchine per piccoli, giovani ed anziani, strutturato in piena sicurezza, non risponderebbe al bisogno aggregativo della popolazione?

Inoltre, in questo momento di profonda crisi economica, siamo sicuri che la priorità per il nostro paese sia investire 1 milione e mezzo di euro di fondi pubblici per un progetto di cui tutto può dirsi, ma non certo che sia di primaria necessità?

Vorremmo capire quando il sindaco sottolinea che ‘intendiamo riqualificare la corte della cascina, l’area pubblica’ si riferisce all’area privata di nostra proprietà? Di pubblico, inteso di proptietà comune, nella nostra cascina ci sono solo la sede degli alpini e alcune case comunali, cosa intende allora per area pubblica?

La cascina convento è un luogo importante, non solo per noi ma per tutto il paese. Cosa intende per riqualificazione di una tipica cascina bergamasca di grande valore storico e culturale?

Apprendiamo poi che il progetto ha richiesto due anni di accordo fra comune, parrocchia e curia, due anni, in cui nessuno ha chiesto un confronto con la popolazione.

Inoltre il sindaco ha riferito che il progetto definitivo sarà pronto nel giro di pochi giorni e verrà presentato alla cittadinanza nel corso di un’assemblea pubblica. Il dado sembra essere tratto, un’assemblea per comunicare come si declinerà il progetto, ma che certamente viste le tempistiche (i lavori dovrebbero iniziare ad aprile 2024) non lascia spazio ad un dialogo. Confidiamo che nell’assemblea pubblica annunciata dal sindaco vengano date risposte alla cittadinanza.

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