Trescore: Una nuova via dedicata a Don Carlo Ruggeri

Trescore: Una nuova via dedicata a Don Carlo Ruggeri

Una nuova strada dedicata a Don Carlo Ruggeri, l’amministrazione comunale di Trescore Balneario ha deciso di intitolare una delle nuove vie del Piano Attuativo in zona di via Bruse/via Partigiani all’ex coadiutore parrocchiale che ha vissuto decenni nella cittadina termale.

Ecco la motivazione che si legge in giunta:

“RITENUTO di intitolare la nuova via alla memoria di Don Carlo Ruggeri, già insignito in data 05/10/1997 della cittadinanza onoraria di Trescore Balneario, eminente personalità che ha ricoperto dal 1953 al 2007 il ruolo di coadiutore parroco della parrocchia di Trescore Balneario distinguendosi per virtù personali e impegno nella comunità, come risulta dalla nota biografica qui allegata quale parte integrante e sostanziale del presente atto”

LA BIOGRAFIA

Don Carlo Ruggeri Settant’anni di messa restano un traguardo non certo comune. Se poi aggiungiamo che, di quei settanta, ben 54 sono trascorsi al servizio della medesima comunità, crediamo valga veramente la pena di sottolineare l’eccezionalità dell’avvenimento. Don Carlo Ruggeri, originario di Zogno, è nato a Bolzaneto, Genova, il 5 settembre 1914, dove la famiglia si era trasferita per ragioni di lavoro del padre. Nasce pochissimi giorni dopo la morte improvvisa del padre, avvenuta in una caserma degli alpini a Tirano, dove era stato richiamato per gli avvenimenti che porteranno alla prima guerra mondiale. La madre, Paolina Pesenti, rientrò in bergamasca e più tardi si risposò, trasferendosi a Villa d’Almé, dove don Carlo crebbe e frequentò le prime scuole. Finiti gli studi nel seminario di Bergamo, fu ordinato sacerdote da monsignor Adriano Bernareggi il 22 maggio 1937 e subito destinato a Madone, come coadiutore parrocchiale. Trasferito nel 1943 a Fiorano, ebbe a subire fermi e interrogatori più volte (insieme con il suo parroco) da parte dei militi della Guardia Nazionale Repubblicana, con l’accusa (per la realtà… vera) di fornire assistenza e copertura ai giovani partigiani nascosti sulle montagne della Valle Seriana. Sappiamo di fare un po’ di violenza alla discrezione, sempre coltivata su questi episodi, a don Carlo, che solo una volta volle ricordare il pericolo corso, rammentando come l’allora comandante Aldo Resmini lo avesse minacciato di unirlo al convoglio di don Seghezzi, don Vismara, don Benigni. Nel 1953, monsignor Bernareggi, quasi alla vigilia della morte, inviò provvisoriamente don Carlo a Trescore, come coadiutore parrocchiale naturalmente, ma con il preciso scopo di ridare vita al circolo ACLI, che pure era stato fondato, già nel 1946, da don Severo Bortolotti. Fondò il circolo, ne procurò la sede, acquistando il vecchio dopolavoro dell’ormai chiuso Bottonificio, creò un gruppo dirigente impegnato, appassionato, convinto, che negli anni Sessanta del secolo scorso, portò il circolo di Trescore ad essere il più numeroso della provincia. Dell’attività svolta, bastino i titoli: venerdì santo nelle aziende, pasque aziendali, patronato Acli, leva del lavoro, convegni di formazione, scuola sociale (venne anche don Mazzolari), turismo, il mensile di informazione Il Maglio. A mano a mano che crescevano le ACLI, ecco spuntare la sezione AVIS, di cui don Carlo è pure il fondatore, la riorganizzazione della compagnia di Teatro (memorabili alcune sue regie, come quella per Inquisizione, di Diego Fabbri), del gruppo Alpini, della corale parrocchiale e della banda musicale (oggi è la Fanfara Alpina), della sezione Coltivatori Diretti, l’appoggio alle varie associazioni combattentistiche e d’arma, alle quali si sentiva, e si sente legato, nel ricordo del papà. Il tutto, naturalmente, oltre al diligente impegno come coadiutore parrocchiale. 70 anni di messa restano un traguardo non certo comune. Se poi aggiungiamo che, di quei settanta, ben 54 sono trascorsi al servizio della medesima comunità, crediamo valga veramente la pena di sottolineare l’eccezionalità dell’avvenimento. 54 anni sono più di due generazioni. Don Carlo, quando lo festeggiammo per la messa d’oro elencò il numero dei battesimi, dei matrimoni e, soprattutto dei morti, che aveva accompagnato al cimitero. Un elenco da aggiornare di altri vent’anni, dei quali tutta la comunità di Trescore ha potuto ancora godere della sua presenza, della sua assistenza, dei suoi consigli. Incontro per il 70° di messa, con i suoi preti: don Mario, don Carlo, don Giuseppe, don Franco, monsignor Ferdinando, don Gigi, don Piero Il 5 ottobre 1997 il Consiglio Comunale di Trescore, in seduta straordinaria, con deliberazione unanime gli ha conferito la cittadinanza onoraria, con il consenso e l’applauso dei numerosissimi cittadini presenti nell’aula consiliare. Don Carlo è spirato il 4 aprile 2013 ed è sepolto nel nostro cimitero comunale di Trescore Balneario.

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